Gustavo Foppiani

 

Gustavo Foppiani nasce a Udine il 12 Luglio 1925. Secondo di tre figli, si trasferisce con la famiglia a Piacenza all’età di cinque anni e poco dopo rimane orfano del padre. Alla fine della guerra, rientrato in Italia, frequenta dal 1946 al 1949 L’Istituto d’Arte Gazzola distinguendosi per merito. A Milano frequenta l’Accademia di Belle Arti. Tornato a Piacenza si adatta a vari lavori, copia i grandi pittori fiamminghi, restaura affreschi, decora ceramiche. A 28 anni si trasferisce a Roma dove, nel 1955, ha la sua prima esposizione presso la Galleria L’Obelisco. Per l’artista iniziano i primi successi con mostre in Italia e negli Stati Uniti. Partecipa alla VII ed alla VIII Quadriennale di Roma. La stampa e la critica specializzata si occupano molto di lui. Nel 1969 si interrompe la sua collaborazione con la Galleria L’Obelisco ed inizia quella con la Galleria Forni di Bologna, destinata a durare molti anni e con cui realizzerà diverse mostre personali. Nel 1979 con una mostra personale che riscuote notevole successo, inizia la collaborazione con la Galleria Guimiot di Bruxelles che avrà l’esclusiva delle mostre di Foppiani per l’estero. Nel 1984 i primi sintomi di una malattia che lo spegnerà il 5 agosto del 1986. Nello stesso anno, a Bologna, la Galleria Forni lo ha ricordato con la mostra: A ricordo di Gustavo Foppiani. Nel 1988 il Comune di Ferrara cura una mostra delle opere degli ultimi quattro anni al Palazzo dei Diamanti. Suoi dipinti sono nella Galleria d’Arte Moderna di Roma, in quella di Torino e nel Rembrandt Art Centre di Johannesburg. Di lui hanno scritto, tra gli altri, Dino Buzzati, Luigi Carluccio, Giovanni Carandente, Arturo Carlo Quintavalle, Franco Solmi, Vivianne De Majo, Stéphane Rey, Rossana Bossaglia e Vittorio Sgarbi.

 

 

“Ciò che in altri sarebbe diventata allegoria, in lui era quotidianità. Non c’è simbolismo nei sogni. C’è un mondo parallelo, perfettamente scambiabile con il nostro e che per essere più credibile è fornito di ombre regolari, che cadono sempre, in Foppiani, al punto giusto per non lasciar dubbio sulla consistenza fisica delle cose.”

Vittorio Sgarbi