Angelo Davoli
Sabato 18 Aprile alle ore 18.00, si inaugura presso la Galleria Stefano Forni di Bologna “Silos” - Omaggio ad Angelo Davoli, una personale dell’artista Angelo Davoli. In mostra una selezione di olii e tecniche miste dell’artista reggiano recentemente scomparso.
“Non è il risultato finale l’obiettivo del lavoro ma è l’operazione in sé che prende valore e senso” - così Davoli sintetizza la sua ricerca artistica. Noi oggi la sua testimonianza la possiamo ammirare nei dipinti esposti in galleria.
Dalla fine degli anni Ottanta, Angelo Davoli indirizza la propria ricerca pittorica nell’ambito del paesaggio contemporaneo, con tematiche relative ai luoghi dismessi e più in generale alle architetture industriali. Altro elemento centrale nella ricerca pittorica di Davoli è il cielo, che visto con un’ottica contemporanea “… non è più quello dei paesaggi di Lorrain o di Constable, ma è frammenti di azzurro: sono fotogrammi. Nella mia pittura - dice l’artista - , ho ridotto il campo visivo, assumendo uno sguardo fotografico sul dettaglio. Il pittore contemporaneo guarda alle nuove tecnologie e anche l’idea antica di paesaggio è mediata da tutta la produzione di immagini di cui siamo circondati. Lo sguardo sul paesaggio è quindi spesso ridotto e inscritto nelle geometrie di un monitor o da palazzi che ne delimitano lo spazio visivo.” Convincimento di Davoli è che nell’arte oggi vi sia un interscambio continuo tra fotografia e pittura, è per questo che la sua tecnica si contraddistingue per una sintesi tra realismo fotografico e pittura tradizionale, un modo per arrivare paradossalmente ad affermarne anche la diversità.
La contrapposizione tra silos e natura, il tentativo di riqualificare una “stortura”, rappresentano una pratica tesa ad armonizzare attraverso l’arte le diverse culture del territorio. “Il cantiere diviene per l’artista il luogo dove far nascere un laboratorio d’idee, - dice Marinella Paderni - dove produrre sinergie prima d’ora impensabili per l’ottica speculativa a cui ci ha abituati l’economia moderna”. Il gesto di Davoli che dipinge i silos del “Cantiere Morini” per darci un messaggio di esigenza di ritorno alla natura, alla bellezza, all’armonia è un’operazione trasversale che vede la presenza e la collaborazione tra diversi linguaggi artistici che concertano in maniera sempre originale creando quella sintesi da sempre sognata e discussa negli anni dalle arti contemporanee. Non è un caso che a presentare questo lavoro nel catalogo della mostra del 2010 di Palazzo Casotti a Reggio Emilia sia l’etnologo e antropologo francese Marc Augè che con la sua teoria del “non-luogo” riconosce la contemporaneità di Angelo Davoli e la sua “poesia” che è arte del fare.
“La poesia – dice Marc Augè - può essere ovunque o in nessun luogo. È questione di volontà e di sguardo. Un silo vuoto può andar bene; un cantiere qualunque, un non-luogo qualunque, può andar bene; la poesia si dà come sempre possibile, nonostante l’indifferenza della natura o l’apparente inumanità delle invenzioni umane, basta un semplice gesto a farla nascere. È questa, alla fine, la lezione che pare suggerirci Angelo Davoli, che non è un tipo da dare lezioni, quanto piuttosto uno che dà speranza, ossia un artista.”
Il 26 maggio 2015 alle ore 20.30 al Teatro Valli di Reggio Emilia in memoria di Angelo Davoli verrà rappresentato lo spettacolo di danza Certe Notti per il quale l’artista ha progettato e realizzato i video e la parte scenica.
rassegna stampa presentazione Archivio Angelo Davoli
opere/works
Note biografiche
(Reggio Emilia, 1960-2014)
Si diploma all’Istituto Tecnico Industriale di Reggio Emilia e successivamente si iscrive all’accademia delle Belle Arti di Bologna. Fin dalla fine degli anni Ottanta, il suo lavoro si caratterizza con una forte propensione per la ricerca nell’ambito del paesaggio contemporaneo. Il dibattito culturale di quegli anni lo porta a riflessioni su tematiche relative ai luoghi dismessi e, più in generale, alle architetture industriali, che diventano il soggetto primario delle sue rappresentazioni pittoriche. Fra le più recenti esposizioni si ricordano nel 2001 “Industrial Landscapes”, ai Civici Musei di Reggio Emilia, seguita l’anno successivo da una personale in Olanda alla Galleria Hof & Huyser di Amsterdam e nel 2002 da “Angelo Davoli” alla galleria ANNOVI artecontemporanea di Sassuolo (Modena), curata da Alessandro Riva. Nello stesso anno è invitato da Vittorio Sgarbi a partecipare alla mostra ”Surrealismo Padano” allestita prima a Palazzo Gotico di Piacenza e successivamente al Museo Rivoltella di Trieste.
Nel 2003 è alla galleria Nuova Artesegno di Udine, con la personale curata da Beatrice Buscaroli, e sempre di quell’anno è la partecipazione alla collettiva ”Alto Impatto Ambientale”, ai Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia, a cura di Marinella Paderni.
Il 2004 è un anno importante che si concretizza con la realizzazione a Bologna della mostra “Sky-line”, proposta e organizzata dalla Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali dell’Emilia-Romagna, nell’ex chiesa di San Mattia (Bologna), curata da Marinella Paderni; segue la partecipazione alla Quadriennale di Roma nella sezione curata da Beatrice Buscaroli. Nel luglio dello stesso anno viene premiato come primo classificato al Premio Michetti, alla sua 55a edizione; conclude l’anno l’acquisizione di due opere da parte della Fondazione Carisbo di Bologna, poi esposte alla collettiva curata da Vittoria Coen “Acquisizioni 2002-2004″, presso la sede della fondazione. Il 2005 inizia con due personali: la prima, “Lightness”, alla galleria Radium Artis di Reggio Emilia e la seconda, a cura di Gabriele Simongini, a Pescara alla galleria Contemporanea. Da segnalare “Universo-Inverso” alla Galleria G7 di Bologna, curata da Marinella Paderni, con il progetto site specific “F16/G7″.
Nel settembre 2005 Davoli è tra gli artisti partecipanti alla mostra “Un’arte glocale” al Centro cultural de la Asunciòn di Albacete (Spagna), a cura di Sandro Parmiggiani. Nell’aprile 2006, in occasione della “Settimana della fotografia europea”, a cura di Angela Madesani, presenta un progetto nell’ambito della sezione ”Uno sguardo sulla città”.
Sempre nel 2006 partecipa alla collettiva “VAI, Vespa Arte Italiana” a cura di Valerio Dehò, a Berna ( Svizzera). Segue “Figuralmente” alla Galleria d’Arte Contemporanea di Lubiana ( Slovenia) e “ControEvento” al Museo del Mare di Genova.
Nel 2007 l’artista è nuovamente presente alla 58a edizione del Premio Michetti, a Francavilla al Mare (Pescara), con due opere di grandi dimensioni: la mostra successivamente viene ospitata al PAC di Milano, curata da Vittorio Sgarbi. Partecipa inoltre alla collettiva a cura di Vittorio Sgarbi a Palazzo Reale a Milano dal titolo “La pittura degli ultimi 40 anni”. Nel luglio e agosto è impegnato nella personale “Di terra e di cielo”, curata da Valerio Dehò alla galleria Della Pina Arte Contemporanea di Pietrasanta. Angelo Davoli ha ampliato la sua ricerca artistica anche nell’ambito teatrale, curando le scene per lo spettacolo di danza della Compagnia Aterballetto InCanto dall’Orlando Furioso, che ha debuttato nel dicembre 2007 in prima nazionale al Teatro Valli di Reggio Emilia e ha proseguito per una lunga tournée in Italia e all’estero ( nel 2011 in Germania).
Nel 2008 nella sede della Fondazione Carisbo di Bologna partecipa alla mostra ”Vedute Bolognesi”, a cura di Beatrice Buscaroli, seguita dalla personale ”Industrial Ghost” alla galleria Annovi Artecontemporanea di Sassuolo (Modena). Nel maggio 2009 è presente alla mostra “Fragile-Handle with care” al Castello di Spezzano (Modena), organizzata dalla Galleria Bonelli Arte Contemporanea in collaborazione con il Comune di Fiorano, e a Trieste a “Arte e Poesia nel segno di Carmelo Zotti”, a cura di Enzo Santese. Nel luglio dello stesso anno è tra gli autori partecipanti alla mostra storica al Museo permanente d’Arte Contemporanea e moderna della Fondazione Michetti a Francavilla (Pescara), con un’antologica delle opere premiate dal 1947 al 2008 a cura di Beatrice Buscaroli e Vincenzo Centorame.
Nel 2009 ha progettato e realizzato con la Fondazione Nazionale della Danza Compagnia Aterballetto la parte scenica e i video della nuova produzione “Certe Notti “, con coreografie di Mauro Bigonzetti e interventi musicali di Luciano Ligabue. Lo spettacolo ha debuttato nell’ottobre 2009 al Teatro degli Arcimboldi a Milano: attualmente è rappresentato ancora con grande successo nei più importanti teatri italiani.
Nel dicembre 2009 Angelo Davoli realizza la mostra “Cantiere Morini work in progress” alla First Gallery di Roma, una preview della successiva personale a Palazzo Casotti di Reggio Emilia nel marzo/aprile 2010, catalogo Skira con la prefazione di Marc Augè.
Nel settembre 2010 ha inaugurato la personale “Cantiere Morini Project” alla galleria Dieffe di Torino nell’ambito dell’evento T.A.G. Torino Art Galleries.
Nel 2011 partecipa alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione Italia all’Arsenale curata da Vittorio Sgarbi su segnalazione di Fabio Fazio.
A settembre dello stesso anno è nel cast dell’ultimo film di Elisabetta Sgarbi in concorso alla 68° Mostra del Cinema di Venezia per la prima internazionale del film documentario della regista indipendente Elisabetta Sgarbi e del filosofo Eugenio Lio sul tema delle avanguardie artistiche. A gennaio 2012, su richiesta di Elisabetta Sgarbi, esegue un opera murale nella residenza storica Case Cavallini Sgarbi nel cuore di Ferrara, già abitazione di Ludovico Ariosto dove scrisse l’Orlando Furioso.
Nel 2013 a gennaio partecipa alla mostra “Rewind 1.0” con la galleria Dieffe di Torino e successivamente realizza un’opera per la mostra “Novanta Artisti per una bandiera- 90 artisti contemporanei interpretano il tricolore italiano” esposta ai Chiostri di San Domenico di Reggio Emilia, all’Accademia Militare di Modena e al Complesso del Vittoriano - Sacrario delle Bandiere. Nell’agosto dello stesso anno partecipa alla mostra “ Hoje “ con la galleria Graphos:Brasil di Rio de Janeiro.