GIORGIO BEVIGNANI RubraRebour

GIORGIO BEVIGNANI
RubraRebour
A cura di Silvia Grandi

Inaugurazione
Venerdì 21 Settembre 2018
ore 18.00

21 Settembre – 7 Novembre 2018

Nella storica Galleria bolognese Stefano Forni per l’occasione della mostra RUBRAREBOUR, a cura di Silvia Grandi, saranno esposti alcuni dei lavori più significativi dell’ultima produzione artistica di Giorgio Bevignani assieme ad altri che scandiscono con puntualità tappe importanti della sua ricerca pluridecennale incentrata sul suggestivo agglomerarsi dei materiali utilizzati - quali carta, silicone, pigmenti, fibre polipropileniche intrecciate, eccetera - modulati di volta in volta nelle diverse serie di lavori esposti.

La malleabile e fluida materialità del silicone pigmentato è la protagonista di RubraRebour l’imponente installazione sospesa, dall’aspetto gelatinoso e pieno di trasparenze, che apre la mostra, accogliendo i visitatori sin dal cortile antecedente i locali della galleria, mentre all’ingresso sarà visibile una serie di lavori su carta, degli studi ad acquarello sulla trasparenza e la profondità del colore intrapresi dall’artista sin dai primissimi anni Novanta.

Il percorso espositivo continua nella sala centrale con la serie Silenzio Nudo, ispirata a un verso del poeta Giacomo Leopardi, e consistente in una straordinaria collezione di pannelli honeycomb dove le variazioni cromatiche del rosso sangue e del viola intendono recuperare, appunto, andando “a ritroso”, le primigenie istanze e manifestazioni della natura, proponendosi come una sorta di linguaggio umano che viene prima dei segni e della scrittura. Questi dipinti nascono dall’esplorazione dell’uso del silicone che, mischiato al colore su una base di più strati cromatici, dona profondità alle superfici senza l’utilizzo del chiaro scuro della pittura ma sfruttando la tecnica della sovrapposizione propria della scultura, dando così vita a una patina semitrasparente come un tessuto organico, che al tatto ricorda la morbidezza e l’elasticità della pelle.

Come osserva lo stesso Giorgio Bevignani:
“Le frasi di Leopardi mi indirizzano verso una gestualità ipnotica, quasi onirica; la spatola scivola sulle superfici aggiungendo materia e colore strato su strato, fino a lasciare un lieve bagliore in lontananza nel pieno fuoco dell’immagine, simile a quel che rimane non appena si chiudono gli occhi dopo aver puntato lo sguardo verso il sole. È come una bruciatura sulla retina, ma questa bruciatura è lieve, si può ancora guardare l’immagine, ed essa penetra lentamente, basta darle tempo; la sua forza è lenta ed ha bisogno dell’attesa.”

Completano la sala centrale alcune sculture della serie Al-gher, anch’esse realizzate con silicone e schiuma poliuretanica, ispirate alle conformazioni del corallo. Queste morbide e sensuose “pietre sospese” annullano la dimensione spazio-temporale dell’ambiente in cui sono inserite, trasformandolo in uno spazio interiore con il quale lo spettatore è invitato a interagire, e quasi fungono da agglomerati allo stato grezzo di quella materia che poi si ritrova pazientemente stesa a stati sulle tele appese alle pareti.

Il percorso termina al piano sottostante della galleria dove si è accolti da Soul of the dawn, un’altra imponente e fascinosa installazione che scende dall’alto del soffitto fino a ricoprire tutto lo spazio del pavimento. Il filato di fibra sintetica intrecciata a maglia dall’artista restituisce allo spettatore una gamma cromatica sulle tonalità del rosa che ricorda appunto le luci e i colori di un’alba, catapultandolo in un’atmosfera onirica e sensualmente rassicurante che ricorda un abbraccio o un’immersione nel proprio sé più intimo.

Il catalogo della mostra, con i testi di Silvia Grandi e di Giuseppe Virelli, sarà presentato in galleria sabato 13 ottobre 2018 in occasione della Quattordicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, la grande manifestazione organizzata ogni anno per portare l’arte del nostro tempo al grande pubblico.

Biografia
Giorgio Bevignani nasce a Città di Castello nel 1955, vive e lavora a Castel San Pietro Terme, Bologna (Italia).
Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte San Bernardino di Betto di Perugia nel 1979.
Maturità in Arte applicata (scultura) all’istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena nel 1981.
Frequenta l’Accademia di Bologna da 1984 al 1986, e l’Accademia di Brera (Milano) dal 1986 al 1988.
Membro della Royal Society of Sculptors 2014.

Personali

“RubraRebour”, a cura di Silvia Grandi, Galleria Stefano Forni, Bologna, 2018;

“Blu Fragment”, Moa Museum of Art - MOA美術館, a cura di Silvia Zimmerman, Atami, Japan, 2017

“I’m ready to live”, Human Rights Nights, a cura di Martina agostini, con la presentazione di Silvia Grandi e Giuseppe Virelli, Piazzetta P.P.Pasolini, Cineteca di Bologna, 2016;

“Costellazioni”, a cura di Carlo Franza, Florence Plus, Firenze, 2016;

“Spotlight 2015”, premio, Andipa Gallery e Royal British Society of Sculptors, Andipa Gallery, Londra, UK, 2015;

“Le Visioni di Medusa”, a cura di Niccolò Moscatelli, Restarte Gallery,
via Massimiano 15, Milano, 2013;

“La compagna evanescente”, a cura di Angelo Melpignano e Luisa Mazzullo, In viaggio con Calvino, Casa dell’Architettura, Roma, 2013;

“Ceci n’est pas une Révolution”, Casa-studio Bologna, 2013;

“BO-Héme”, a cura di Alice Rubbini, H2O Gallery, Bologna, 2012;

“Europa”, a cura di Enzo Orsini, Contemporery Concept & Galleria Restarte, Bologna, 2012;

“Evento Augusta”, Castel San Pietro Terme, Bologna, 2011;

“Bio-abisso”, a cura di Martina Agostini, Human Rights Nights, Cineteca di Bologna, 2010;

“Granada”, Premio internazionale Lugares Comunes, a cura di Jaime Ceron, Teatro Helecier Gaitan, Bogota, Colombia, 2009;

“Peter Pan e l’Orizzonti dei Rossi”, a cura di Valerio Dehò, Fabbrica, Gambettola (FC), 2009;

“Infinito”, a cura di Francesca Pietracci, Bibliothè Contemporary Art, via Celsa 8, Roma, 2009;
“Stick out like a sore thumb”, a cura di Isabella Falbo, Artefiera OFF,
Spazio Melange via San Felice 3, Bologna, 2008;

“Shapes”, a cura di Isabella Falbo, Casa-studio, Castel San Pietro Terme, Bologna, 2006;

“Pinturas”, a cura di Martelena Arango Cardinal, Galeria Diners, Bogotà, Colombia,1995;

“Giorgio Bevignani”, 39, Mercer Street, New York City, 1992

Collettive

“DUM.BO”, curated by Maria Chiara Wang, Centro Studi Didattici delle Arti, via Cartoleria 9 Bologna, 2018

“XXVI Biennale del muro dipinto”, curated by Pierluca Nardoni, Dozza, Bologna, 2017

“Visibile Evanescente”, Galleria Vento Blu, Polignano a Mare, Bari, 2017;

“Alma Materia”, a cura di Alessandra Frosini and Stefano Gagliardi, Convento di Santo Spirito ex Carceri a Nola, Napoli, 2016;

“I’m ready to live”, sezione King Kong, ArtVerona, 2016;

“Soul of the dawn”, Montichiari Art Fair, Brescia, 2016;

“Shakespeare. La sostanza dell’uomo”, a cura di Guendalina Belli, Galleria Colossi, Brescia, 2016;

“I Materiali della Pittura”, a cura di Davide Sarchioni, Capalbio, Grosseto, 2016;

“BAG 6”, Bocconi Art Gallery, via Röntgen 1, Milano, 2016;

“FineArt_Bologna”, Palazzo Pepoli Campogrande, a cura di Simona Pinelli, Bologna, 2016;

“BAG 5”, Bocconi Art Gallery, Milano, 2015;

“Monocromi blu. L’invisibile diventa visibile”, Liceo Brera, a cura di Carlo Franza, Via Camillo Hajech, 27, Milano, 2016;

“BAG”, Bocconi Art Gallery, via Röntgen 1, Milano, 2014;

“Artvillage 2013”, GAM Castel San Pietro Terme, Bologna, 2013;

“Peace island”, a cura di Francesca Pietracci, Istituto Superiore Antincendi, Roma, 2011;

“Direzione Alterità”, a cura di Francesca Pietracci, Teatro India, Roma, 2011;

“Energia sui Colli”, a cura di Valerio Dehò, Parco Cavaioni, Bologna, 2011;

“Battiti e altri echi del cuore”, a cura di Isabella Falbo, Angelo Melpignano e Francesca Pietracci, Ostuni, 2007;

“A Certain Form of Heaven/Male”, a cura di Isabella Falbo, Artsinergy Gallery, Bologna, 2007;

“Coincidences”, Ignis Kulturzentrum, Cologne, Germania, 1999.

Le sue opere sono in collezioni private a : MOA美術館, Atami, Japan, Milano, Frankfurt, Siena, Bologna, Roma, Reggio Emilia, Brescia, Ancona, Cesena, Modena, Imperia, Bogotà, Nice, Basilea, Strasbourg, Bruxelles, São Paulo, Helsingborg, Città di Castello.

Biography

Italian-born Giorgio Bevignani currently lives and works in the countryside near Bologna, where he molds and forms diverse materials into distinctive conglomerations, round-like forms, that aggregate into larger constructions, relating the smaller elements to the larger form which are arranged and mounted together to create a larger, cohesive work. His creativity, which is considerable, emerges in the elegant combination of technical skill and conceptual knowledge. His profound study of history, contemporary science, mythology, philosophy and mathematics greatly influences his work. Using special patinas, phosphorus tints and colors, his idiosyncrasy of composition and form, both so playful and magical, combined and merged with a certain charm, create something new to the world.

Bevignani’s work has a real presence, his connection to nature and culture, his organic plasticity, his use of positive and negative spaces, filled with awareness of form, create a body of work that seems to float, that go beyond our understanding of gravity, time, space, light and balance.

The larger spiritual role played by the sculptures in all their complexity give it a presence finally so human in both its goals and intentions.

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